LETTERA INVITO GIORNATA UNESCO
Oggetto: ti aspetto domani, e la tua voce Domenica >> il Fascismo Economico
 


LA BASE O L'UNESCO?
giornata conferenza UNESCO 3 ottobre 2008
Chiostri di Santa Corona - Palazzo Chiericati [Piazza Matteott]  - VICENZA



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LEGGI IL VOLANTINO CON IL PROGRAMMA E LA PRESENTAZIONE
DELLA GIORNATA UNESCO [2 pagg. pdf]

 



Giovedì 2 ottobre 2008.

Questa mail dovevo inviarla ieri. Un fatto deplorevole l’ha fatta rimandare a oggi. Il Consiglio di Stato ha annullato la consultazione popolare a Vicenza. Oggi, guarda caso, è la Festa dei Nonni. E’ difficile leggere la Storia, specie dal di dentro, e lo sarà sempre più se ci tolgono, piano piano, a dosi leggere, lo strumento più importante. La scuola. Prima di sottoporvi le righe - leggermente modificate per la causa citata - della “mail invito” alla Giornata Unesco, volevo arrischiare una riflessione paradossale sugli americani a Vicenza. Oggi, giorno dei nonni e della storia violata. La loro storia.
Volevo ricordare agli amici italiani che hanno sempre sulla bocca gli americani e le loro funzioni, volevo sottolineare con forza che gli americani nel 43-45 vennero in Italia non per liberarci da qualche forza oscura non identificabile, ma vennero per liberarci dalle stesse persone che hanno in mano il Paese in questi giorni. Gli americani combatterono al fianco di migliaia di persone che resistevano e si opponevano al fascismo. Le stesse migliaia di persone che sono pronte a scendere in piazza se “qualcosa non va” (parole del Sindaco), come è successo ieri sera in Piazza dei Signori. Gli americani non ci liberarono da forze oscure e straniere, ma da forze interne e dai loro alleati. Gli americani ci liberarono dal fascismo e dal nazismo. Certo, i tempi sono cambiati, forse lo sono anche gli americani, appartengono o sono allineati alla stessa schiera autoritaria che ci governa, forse hanno dimenticato i principi di un tempo. Inoltre, il fascismo contemporaneo non è più una forza e un’idea specifica, sottile, razziale, nazionale, ma ha assunto un’altra forma, globale, pesante, difficile da arginare perché tutto invade, esonda dalla nazione per trasferirsi nelle regioni, nelle province, nelle città, nelle imprese, ovunque, poiché obiettivo del nuovo fascismo sono le case. Il fascismo di oggi, il “fascismo economico”,  pervade le nostre case, entra nelle nostre stanze in ogni momento, attraverso il suo strumento principale, più forte di ogni arma convenzionale, l’arma meno convenzionale che conosciamo ma che in fatto di tramortire l’individuo non ha eguali. La televisione. Entra e addormenta la parte migliore di noi dicendoci: stai a casa, pensa a casa tua, il tuo interesse è il più alto interesse. Consuma te stesso e tutto quello che puoi così altri potranno attraverso il tuo consumo consumare ancora meglio se stessi. Un vortice senza fine. Chiuso dentro a se stesso. La cura del proprio interesse esclusivo, alla fine dei conti, è l’economia. In greco casa si dice oikos. La cura del bene di tutti, la città, si dice politica. In greco città si dice polis.
Insomma, miei cari amici, benvenuti nell’epoca del fascismo economico. Ne volete una prova: qual è il più importante ministro della Repubblica Italiana di questi tempi? Oggi tutti aspettano il suo discorso al Parlamento. E ieri, questa nuova epoca, con tutti i suoi prologhi, ha avuto il suo primo atto ufficiale. Emesso dal Consiglio di Stato. E’ stata chiusa la bocca alla città. E’ stata chiusa la bocca alla politica. E’ stata chiusa la bocca alla democrazia. E’ stata chiusa la bocca alla legalità. E’ stata chiusa la bocca a migliaia di persone volenterose che hanno messo il piede fuori di casa, giorno dopo giorno, sera dopo sera, mese dopo mese, e speso risorse ed energie per il bene di tutti, non solo della loro singola casa. Che valore ha una casa se non ne ha altre di vicine che stanno in piedi in modo dignitoso, se non ci sono giardini dove condividere gioie e dolori, azioni e passioni?  Che dire ora agli americani, agli americani veri, quelli che ancora conoscono la storia, anche la Storia d’Italia? Dobbiamo forse chiedere ancora una volta il loro aiuto affinché ci liberino da questa nuova forma di fascismo?

Vi rimando alla mail scritta ieri, modificata oggi, probabile prima giorno di una nuova lotta di liberazione. Almeno per me. Almeno per Vicenza. Che domenica andrà a votare lo stesso.

Come sempre nostro strumento è internet, primo antidoto contemporaneo al nuovo fascismo e al suo duce a reti unificate.
a_ p_

 

MAIL INVITO GIORNATA UNESCO
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caro amico, ti sottopongo la presentazione e il programma della Giornata Unesco per Vicenza

tutto ciò, annunciato dalle opere-azioni precedenti, mi è costato uno sforzo immenso e pressioni inimmaginabili

la conferenza, al pomeriggio, e l'orazione civile collettiva, alla sera, possono lanciare un importante segnale per il futuro di Vicenza, per tutti noi

il 5 ottobre, due giorni dopo, ci sarà infatti la tanto attesa e dibattuta consultazione popolare, ANCHE DOPO L’ANNULLAMENTO DA PARTE DEL CONSIGLIO DI STATO

ti invito perciò a leggere quanto sottoscrivo e a partecipare alla Giornata di Venerdì 3 ottobre, ma soprattutto di non perdere l'occasione di poter incidere PERSONALMENTE sul destino di una città messa in serio pericolo

domenica se sei di Vicenza vai a votare e se sei di fuori invita gli amici cittadini ad andare al voto ANCHE per il bene di chi non abita in città

a Vicenza, pochi se ne rendono conto, si decide il destino non solo di una città, di una provincia, di una regione

non badate al peso amministrativo-giuridico della consultazione, alla pochezza dei suoi contenuti tecnici (APPIGLIO PER I MAGISTRATI DI STATO), alle più o meno legittime strategie di comunicazione, badate solo al peso della vostra voce sommato al peso di mille altre voci

qualcosa poi succederà

io non posso votare, ma con la Giornata Unesco la mia voce l'ho fatta sentire, ho votato

fai qualcosa anche tu, fai sentire la tua voce

ti aspetto venerdì

un caro saluto
alberto

PS >> Venerdì chiuderò un percorso, al quale, se ti giunge questa mail forse in qualche modo hai partecipato e ne sei venuto a conoscenza. Perciò ti aspetto per ritrovarci, per salutarmi. Il prossimo non so dove porterà.
PSS >> L'Orazione Civile Collettiva, vedi programma, è aperta a tutti, nei limiti del tempo a disposizione
http://www.antersass.it/frontedellacultura/leaflet_unesco_web.pdf [2 pagg. pdf, 4 fogli A5 con immagini]
PSS Gira la notizia alle tue reti. Grazie.

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LA CONFERENZA UNESCO PER VICENZA: PRESENTAZIONE E GENESI DI UN DILEMMA

« I nuovi barbari costruiscono autostrade e basi militari tutto intorno alle opere palladiane, senza chiedere il parere dei cittadini e senza condurre studi sull’impatto ambientale che i cantieri e le infrastrutture potranno causare, opponendo una economia di morte e di guerra all’economia della bellezza e della storia. [...] Per chi ha una formazione artistica (come chi scrive) ma spero non solo, l’attacco a una delle più importanti emergenze culturali del Paese e caposaldo nella storia della città e dell’architettura mondiale, costituisce un crimine contro l’umanità ».

Valeria Piasentà [scenografa, docente di Architettura e di Storia e Tecnologia del Teatro]

L’attacco a cui si riferisce la Prof. Piasentà offre lo spunto migliore per presentare questa importante Conferenza che per tempistica, titolo e tema forse si rivela più strategica della illogica o perlomeno inquietante nuova base militare che si vuole costruire a Vicenza: «un relitto della guerra fredda e usata per la manutenzione della paura» suonano forti le testuali parole del Generale Fabio Mini. L’attacco citato, si legge nel contesto non riportato, ha come soggetto agente quei governanti e quelle istituzioni che hanno lasciato in balia delle dinamiche internazionali, nel caso specifico le nuove economie di guerra, uno dei patrimoni più importanti del nostro Paese, patrimonio non solo nostro, ma dell’umanità intera e la cui distruzione, reale e potenziale, costituisce o potrebbe costituire un crimine internazionale. Così si deduce non solo dalle appassionate righe della Prof. Piasentà, ma anche dal diritto internazionale e di questo obbligo non rispettato, i governanti e le istituzioni, a tutti i livelli, chiamati in causa, dovranno rispondere di fronte al tribunale della storia.

La storia ha consegnato a Vicenza un patrimonio straordinario per qualità e quantità, tanto da fare diventare l’intera Città esempio al mondo per l’urbanesimo e uno dei gioielli mondiali dell’architettura. Potrà ancora essere Vicenza portatrice di un urbanesimo esemplare quando il suo territorio è stato violato, sacrificato, deturpato, venduto, senza rispettare le più elementari regole urbanistiche? Potrà Vicenza conservare il Patrimonio Unesco quando la militarizzazione della città va contro i principi costitutivi che l’Unesco stessa predica e afferma? Quali scenari incontrollabili di illegalità extraparlamentare si apriranno in Italia se il  Parlamento non svolge più la sua funzione democratica, non rispetta la Costituzione e la base di Vicenza diventerà esempio per tutti i cittadini italiani, non più rappresentati, di illegalità diffusa a differenti livelli? E per quale oscura ragione gli Stati Uniti, paladini della libertà e dei diritti e doveri ad essa legati, non si sottomettono alle giurisdizioni dei paesi ospitanti, tanto meno ai trattati internazionali? «Nel convento altrui non si porta la propria regola» scriveva Mario Rigoni Stern nell’ISTANZA UNESCO da lui per primo firmata. Infine, con quale presunzione si continua a definire la base un’opera di difesa nazionale quando non si rispettano le precise procedure stabilite dalla legge prevista per tale opere e si omette che la migliore opera di difesa per tutte le nazioni è o dovrebbe essere la cultura, l’esperienza e la creatività dei padri, non quella suicida dei figli, di certi immemori figli?

A due giorni dalla consultazione popolare l’inconciliabilità della base militare con la Città di Vicenza e il Patrimonio Unesco sembra non più un’ipotesi lontana, ma una triste realtà che getta una luce falsa, ipocrita, su quei governanti, sedicenti uomini di cultura, imprenditori e politici, tutti senza memoria e senza pensiero, pronti ad autocelebrare i cinquecento anni del Palladio violandone gli inequivocabili insegnamenti. Ecco quindi il titolo enigmatico della Conferenza. La base o l’Unesco? L’illegalità o il diritto? L’oikos o la polis? L’economia o la politica? La tabula rasa o la storia? Questo è il dilemma per una città che forse ha dimenticato la propria propensione culturale per favorire un immediato, non verificabile, fugace e oligarchico interesse economico. Fondato sulla guerra. Antitesi di ogni architettura.

Alberto Peruffo [ideatore dell’Istanza-Azione-Conferenza Unesco per Vicenza]

Info >> www.antersass.it/frontedellacultura - www.dalmolin5ottobre.it -  tel. 333 2323200

Giornata patrocinata dal TAVOLO DELLA CONSULTAZIONE:

AltraVicenza, ASOC, APRIRSI, Associazione Vicenza Capoluogo, Beati i Costruttori di Pace, CGIL, Comitato Immigrati S. Pio X, Comitato Più Democrazia e Partecipazione, Coordinamento Comitati Cittadini, Comitato per l'Aeroporto Civile, Coordinamento Cristiani per la Pace, Deliberamente, Donne in rete per la pace, Ecoistituto del Veneto, Emergency, Equistiamo, Famiglie per la Pace, Federazione Verdi Vicenza, Festambiente, Fronte della Cultura, Gruppo Presenza a Longare, Laboratorio della Convivenza Civica, Legambiente Movimento dei Consumatori, Movimento Gocce di Giustizia, MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), Movimento Nonviolento, Opera Nomadi Vicenza, Operatori Sanitari per la Pace, Pax Christi, Preti No Dal Molin, Progetto Sulla Soglia (Coop. Soc. Tangram, Rete Famiglie Aperte, Coop. Soc. Insieme), Rete Lilliput, Sinistra Democratica, Tra Due Mondi, UNICOMONDO.

 

PROGRAMMA  e  PRESENTAZIONE della GIORNATA UNESCO
per la salvaguardia del PATRIMONIO CULTURALE di VICENZA >> Venerdì 3 ottobre 2008

 

Parte Prima >> Ore 17.00

Conferenza

Sala Conferenze dei CHIOSTRI DI SANTA CORONA

LA BASE O L’UNESCO?

Il sacrificio di un territorio, del suo patrimonio storico e culturale, alle nuove economie di guerra

RELATORI

ANTONIO PAPISCA

Le nuove economie di guerra: l’Articolo 11 della Costituzione e i principi dell’Unesco

[Cattedra Unesco “Diritti umani, democrazia, pace”, Università di Padova]

FEDERICO LENZERINI

La cultura come diritto umano: la difesa del patrimonio culturale e il crimine internazionale
[Docente, consulente Unesco, Università di Siena]
DOMENICO PATASSINI

Vicenza tra urbanesimo e militarizzazione: conclusioni del Seminario di Venezia, settembre 2008

[Preside di Pianificazione del Territorio, Università IUAV di Venezia]

GIULIANO MENATO

Uno sguardo su Vicenza: l’immobilismo culturale di una Città targata Unesco

[Critico d’arte, Vicenza]
MARGHERITA VERLATO

La relazione tra cittadini impegnati e istituzioni garanti: l’esperienza Unesco nella Valdastico Sud

[Presidente Sez. Medio Basso Vicentino Italia Nostra, Vicenza]

Moderatore CESARE GALLA
[Il Giornale di Vicenza]

 

Parte Seconda >> Ore 21.00

Word Jam Session [travaso al grande pubblico dei contenuti della conferenza]

PIAZZA MATTEOTTI, con proscenio le scale di PALAZZO CHIERICATI - VICENZA

[in caso di maltempo Sala dei Chiostri di Santa Corona]

ORAZIONE CIVILE COLLETTIVA

Artisti Vari + Jam Session >> Letture Palladiane di CARLO PRESOTTO

Omaggio a MARIO RIGONI STERN [primo firmatario dell’ISTANZA UNESCO per la salvaguardia del patrimonio morale e artistico di Vicenza] - Special Guest THE WANDERING CEMETERY

 

Regia ALBERTO PERUFFO